La porta della Mandria
Era una porta della città di Fano attraverso la quale la Via Consolare Flaminia lasciava la Colonia Iulia Fanestris (Fano) e si dirigeva verso Pisaurum (Pesaro).
Dimenticata per secoli insieme con la restante cortina muraria (le mura augustee edificate da Ottaviano Augusto nel 104 d.C.), ritornò alla luce nel 1925, semidistrutta e crollata.
Costruita con la tecnica dell' opus quadratum, cioè con blocchi parallelepipedi in arenaria gialla locale, deriva oggi la sua curiosa denominazione di "Porta della Mandria" dalla abitudine di epoca medioevale di portare in questa zona delle mura le mandrie al pascolo (nei giardini antistanti le mura in cui non si trovava alcuna abitazione ma solo prati e boschi attraverso la via Flamninia che congiungeva Fano a Pesaro).
Con l'altezza di circa 5,30 metri la Porta della Mandria non può competere in magnificenza con la contemporanea Porta d'Augusto, ma l'erosione di uno dei due pilastri laterali, dovuta al passaggio dei carri, è un segnale indicativo della frequenzazione assidua della strada che passava sotto di essa.